Grande Puffo

Racconto umoristico: “Quello che non capisco” (puntata 6 di 9)

Grande PuffoTornati dalla pausa tutti si rituffano nel lavoro. Non vola una mosca. Per minuti. Per mezzore.
Poi basta una miccia.
Una qualsiasi.
Una domanda. Innocua. Quantomeno all’apparenza.
“Cosa c’è al cinema stasera?”

Che, vedendo un secondo prima tutti superpresi da scadenze e clienti, sepolti vivi da una valanga di pratiche ed incombenze irrimandabili, crocifissi alla croce della loro scrivania, ti aspetteresti una risposta secca, quasi seccata.
“Non lo so”.
“Stai zitto, stiamo lavorando!”.
“Non disturbare”.
“Chetati o ti inculo!”.

Invece no.
Parte il dibattito.

– Che cosa c’è al cinema stasera?
– Io ho visto il film dei puffi, ieri, al Cinema Moderno.
– Com’è?
– BELLISSIMO!
Incredulità. Si inarcano sopracciglia. Si aprono bocche. Mute. Incapaci di proferire parola dinanzi a tanto. Mani nei capelli. C’è addirittura chi si fa il segno della croce.
– Come può essere “bellissimo” un film sui puffi?
– Io neanche li guardavo da piccolo … mi facevano paura …
– Come si fa ad avere paura dei puffi?
– Oh, allora! Tuttora la notte mi sogno Quattrocchi … un incubo!
– Tu non sei normale!
– Vogliamo parlare di quanto siano inquietanti i Teletubbies?
– Comunque sì, bellissimo, e ti insegna un sacco di cose …
– Tipo?

Non trovo momento migliore per alzarmi e andare in piscina.
Durante l’orario di lavoro. Sì. Proprio mentre Alessandra dà la sua lettura politica in chiave comunista dei puffi. Beh, lei vede tutto in chiave comunista. Anche la formazione della Juventus.
Durante l’orario di lavoro. Sì. L’orario di lavoro retribuito. Ben retribuito. Anche senza considerare il fatto che, tecnicamente parlando, non lavoro.

– Devo andare da un cliente … torno tra un paio d’ore … appena sbrigo la faccenda, rientro – dico con aria seria. Come nei film di guerra in cui il protagonista avvisa i compagni che si sacrificherà per il bene di tutti e la gloria della patria.

Tutti fanno sì con la testa. Ammirati. Riconoscenti.
Mi avvio verso la porta e sono in tempo a sentire il riprendendere del dibattito puffocomunista.
Alessandra: “Grande Puffo ha la papala rossa perché simboleggia il comunismo che deve fare da guida … gli altri puffi hanno la papala bianca perché sono democristiani centristi … i puffi sono azzurri a simboleggiare il Popolo delle Libertà … se ci pensate, anche Grande Puffo è azzurro … e questo per spiegare che dobbiamo sempre stare all’erta perché è nella nostra natura una vena egoisticocapitalisticoindividualistica …”

Sulla legittima obiezione “ma i puffi sono blu … mica sono azzurri …” chiudo la porta e mi avvio verso la macchina, direzione piscina.

… continua…

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