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Racconto umoristico: “Da arresto” (puntata 2 di 7)

locandina Fight ClubPrendo in pugno la situazione.
– Siediti …
Provo a calmarla.
Ma è troppo agitata.
Finisce che mi agito anche io.
Mi agito così tanto che dopo cinque minuti Francesca si alza, mi dice che non è successo niente e va a farmi una camomilla.

Intanto ho già chiamato i carabinieri.
Sì.
Ma prima ho chiamato anche la guardia costiera, la forestale, l’144.
Non mi veniva il numero.
112.
Non mi veniva.
Mi veniva a mente tutto.
Tutto.
Tranne il 112.
Anche “111”.
Tiziano Ferro.
“… di sere … nere …”
Tiziano Ferro.
“… solo che pensavo a quanto è inutile farneticare …”
Tiziano Ferro.

Devi chiamare i carabinieri e ti viene a mente Tiziano Ferro.
Ho chiamato anche il pronto intervento.
Mi hanno risposto: “ha bisogno di un’ambulanza?”
Spiazzato, ho detto: “no … una Punto grigia …”
– Èh!?
Ho buttato giù.
Francesca mi ha guardato senza capire.
Ho provato a difendermi: “hanno sbagliato numero …”
– Hai chiamato te …
Non faceva una piega.
– Scherzavo – ho detto.
– … 112 – mi ha suggerito, con un sopracciglio inarcato.

Mi agito così tanto che Francesca si alza, mi dice che non è successo niente e va a farmi una camomilla.
Mi agito così tanto che, mentre Francesca va a farmi una camomilla, inizio a fumare.
Prendo una sigaretta di Francesca.
Lotto con l’accendino. Moralizzatore bigotto non ne vuol sapere di farmi cadere nel vizio.
Ho la meglio.
La accendo.
Fumo.
Fumo la prima sigaretta della mia vita.

Mi agito così tanto che fumo la prima sigaretta della mia vita.
Mi agito così tanto che fumo la prima sigaretta della mia vita e la seconda e la terza … sento già il bisogno dei chewin-gum alla nicotina e di una comunità di quelle che si vedono a Fight Club (ma senza ciccioni tettoni).

… continua…

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