Foto di Michele Turini - Lettera

“Un giorno di ordinaria malinconia” (puntata 14 di 14)

Foto di Michele Turini - LetteraLa mano si muove. Ma non verso la bocca. Verso un foglio. Una penna. Sulla scrivania.

Non potevo pensarci prima? Come ho fatto a non pensarci prima? Un po’ di organizzazione, cazzo! Non avevo pensato ad un messaggio di addio. Prova evidente del fatto che non avevo realmente intenzione di uccidermi. In fondo, io faccio sempre tutto a metà. Tutto senza convinzione. Io sono quello che vive fantasticando. E fantastica di suicidarsi. Ma in realtà non vive. E in realtà non si suicida. Ma stavolta sì. O forse no … forse dovrei provare a vomitare ora … cacciarmi due dita in gola …

Trova una penna … cadono a terra alcuni giornali … ha dei mancamenti.

… dopo li raccolgo … finisco di scrivere e dopo li raccolgo …

… mi sento mancare … ma non posso rischiare di lasciare a metà questa lettera … dopo una vita di cose lasciate a metà … non lascerò a metà questa lettera …

La penna cade a terra.
La testa la segue subito dopo.
Aveva perso coscienza.
L’ennesima cosa lasciata a metà in una vita di cose lasciate a metà.

DRRRRRRRRRRIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNN

cos’è … questo … rumore … ?

DRRRRRRRRRRIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNN

forse … è … Manf

DRRRRRRRRRRIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNN

All’altro capo del filo, Manfredo, con un sorriso infinito, aspetta che Claudio risponda, per invitarlo a passare da lui, con la scusa di fargli vedere l’ultimo quadro che ha dipinto.

TUUUUUUUUUUUUU TUUUUUUUUUUUUUU

Ad attendere Claudio, la festa a sorpresa per il suo compleanno.
Il garage, svuotato dalle tonnellate di cianfrusaglie durante tutta la mattinata, trasformato in sala da ricevimento, pieno di luci (per lo più non funzionanti, di cui si è occupato Mario) e addobbato di tutto punto, con tanto di cartelloni scritti dai figli di Manfredo (evidentemente senza la sua supervisione: “HAUGURI CHLAUDIO!”).

TUUUUUUUUUUUUU TUUUUUUUUUUUUUU

Il regalo impacchettato da Nicola con l’ausilio, al tagliacarte di Rambo e Socio: un quadro, dipinto da Manfredo ed incorniciato da Fulvio, che raffigura tutti i presenti (più Marco che non è presente in via ufficiale perché ha da fare, in via ufficiosa perché è stronzo) insieme a Claudio. Che sorridono.

TUUUUUUUUUUUUU TUUUUUUUUUUUUUU

La torta al centro della tavola. Collassata su un fianco. Presa al bar da Nicola e figli. Figli che in questo momento si inseguono sghignazzando intorno al tavolo (Rambo è fortunatamente disarmato, anche se ha più volte adocchiato con sguardo a dir poco interessato il mega coltello da torta adagiato sul tavolo stesso).

TUUUUUUUUUUUUU TUUUUUUUUUUUUUU

Sono giorni che Manfredo organizza il tutto nel massimo segreto. Per fare una bella sorpresa a Claudio che negli ultimi tempi ha sentito troppo poco e, quando lo ha sentito, ha sentito troppo giù.
Tutti si sono attenuti al piano di Manfredo.
“Mi raccomando! Neanche gli auguri! Non deve sospettare di nulla!”

TUUUUUUUUUUUUU TUUUUUUUUUUUUUU

Claudio non ha sospettato di nulla.
Claudio è morto.
Si è suicidato.
La prima cosa portata a termine in una vita di cose lasciate a metà.
L’ultima cosa portata a termine in una vita di cose lasciate a metà.

FINE

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2 commenti su ““Un giorno di ordinaria malinconia” (puntata 14 di 14)”

  1. Davvero toccante…mi ha fatto riflettere questa storia.
    Geniale sotto diversi punti di vista, è stato un piacere immenso leggere questo racconto breve.
    Breve ma dalle infinite sfumature, la sensazione di vuoto, il non riuscire a reagire in un mondo che ci ricorda ogni tic tac l’inutilità dell’esistenza, la fatica di organizzare una vita.
    Il dubbio, che ci accompagna fino all’ultimo respiro, la sconcertante sconfitta che ci infligge la morte.
    Tutto condito da diverse riflessioni, da differenti visioni e prospettive di vita che cambiano al cambiare dell’età.
    Grazie

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