Suonò la sveglia. Era il primo maggio. Erano appena terminati i nove giorni più brutti della sua vita. Sì, i più brutti. Peggio di quando Claudio la lasciò dopo 3 anni per quella svampita di Miranda. Peggio di quando ebbe la bellissima idea di provare a impennare col motorino e si ruppe entrambe le gambe. Peggio perfino di quando se ne andò il suo carissimo nonno: pianse per settimane, ma quegli ultimi nove giorni furono certamente peggio. Il nonno avrebbe capito.
Si era svegliata e si era catapultata allo specchio. Le maniglie erano ancora lì. Ma era sicuramente dimagrita. Non quanto avrebbe voluto, ma era più che soddisfatta. Era fiera. Era orgogliosa di sé. Non si vive di soli centodiecielode. A volte una sufficienza risicata strappata per il rotto della cuffia può dare più soddisfazioni. Aveva superato la prova costume. Non col massimo dei voti. Ma l’aveva superata. Aprì la finestra di quella bella giornata di sole. 28 gradi. Solo che …pioveva. Di bruttissima maniera. E di gradi ce ne erano sì e no 13. Le arrivò un sms. Lesse sul cellulare. “Piove. Niente mare. Ma potremmo rimediare per il ponte di inizio giugno :-)”.
Inizio giugno??? Carla digitò la risposta. Scese in strada. Al supermercato. Comprò tre barattolini alla stracciatella. Tre. Un chilo e mezzo di gelato. Fulminato in 33 minuti. Decise che mai nella vita si sarebbe più fatta problemi per la prova costume, per la linea, per i ragazzi. Mai.
Giorgio sapeva bene quanto Carla gli morisse dietro. Da sempre. Voleva solo divertirsi con lei. Lei invece era completamente andata, lo sommergeva di messaggi carini. Il cellulare vibrò. Era lei. Sicuramente gli avrebbe proposto di fare qualcos’altro. Magari lo avrebbe invitato da lei. Prese il cellulare con sul volto un sorriso saputello. L’avrebbe castigata. Lesse il messaggio di Carla: “IN CULO! TU, GIULIACCI E LE TUE CAZZO DI FACCINE! ANDATEVENE TUTTI IN CULO!”
FINE
CLICCA QUI SE VUOI SCARICARE IL PDF CON IL RACCONTO COMPLETO
bhè se la conoscessi gli farei una torta..;)
solidarietà femminile? 😉