cartà di identità di Homer Simpson

Racconto umoristico: “Da oggi” (puntata 4 di 9)

cartà di identità di Homer SimpsonDove cazzo ho messo la carta di identità? In borsa non c’era. Ho controllato. Sulla scrivania neanche. Magari nel marsupio.
Baricco scrive: “Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde”.
Passa un minuto e la vita risponde.

Sotto forma di apparizione.
Carta di identità contro oblò.

Si agita. Si dimena. Sbatte contro il vetro nel disperato tentativo di uscire integra da quella situazione. Glielo si legge in faccia (nel caso specifico, la mia, fototesserata): se dovesse uscire viva di lì, promette di non lamentarsi più per il fatto di doversi scomodare ad ogni posto di blocco.

Guardo Fausto. Fausto mi guarda.
– Ormai è andata! – mi dice con ottimismo – … l’avevi rinnovata martedì? – aggiunge fiaccando ogni mia volontà di vivere – peccato… proprio ora che costa di più farle! – finisce di infierire sulla vittima a terra in fin di vita.

La lavatrice è alchimia. Non è scienza. È fede.
Noi, i sacerdoti. Proni all’altare dell’oblò a cercare di interpretare il futuro. In passato lo si faceva osservando il volo degli uccelli. Oggi lo facciamo osservando il dimenarsi di vestiti (e carte di identità) nella finestrella di una lavatrice. I tempi cambiano.

Le persone normali caricherebbero la lavatrice e tornerebbero a fare le loro cose per poi ripresentarsi, a fine lavaggio, a prendere i vestiti per stenderli. Noi no.

Innanzitutto non siamo normali.
Guardo Fausto.
Si è appena fatto il segno della croce con la mano destra, mentre con la mano sinistra incrocia le dita, in un autentico conflitto di interessi tra sacro e profano.
No.
Decisamente non siamo normali.
Soprattutto Fausto.

In secondo luogo non abbiamo la minima idea di quanto possa durare un lavaggio. Fissiamo l’oblò con sguardo perso. Ipnotizzati. Ogni tanto la lavatrice impazzisce in una centrifuga. Si ferma. Ci alziamo per aprire l’oblò. Quella riparte. E tutte le volte la bastarda ci frega. Pensiamo “questa è la volta buona” e non è la volta buona. Le divinità cambiano. Ma sono sempre egualmente beffarde.

La lavatrice sembra aver terminato.
Ci avviciniamo con prudenza. Come un cacciatore ad un leone a terra appena colpito. Pronti a vedere ripartire quell’essere infernale dalla vita inspiegabilmente autonoma.

Apro il cestello.

La carta di identità, forte della foderina trasparente sembra aver retto. La prendo in mano e si divide in due in perfetta simmetria neanche il Mar Rosso davanti a Mosè.
– Scotch – suggerisce un ispirato Fausto, reduce da un tour de force di Art Attack.

… continua…

8 commenti su “Racconto umoristico: “Da oggi” (puntata 4 di 9)”

  1. la scorsa settimana, quando sono andata a rinnovare la mia mi hanno fatto il mazzo perchè quella vecchia l’avevo plastificata… ora che nn posso difenderla in nessun modo sono più che sicura che, da quì a 10 anni, si ridurrà ad un collage di piccoli pezzettini di carta rattoppati (sempre che ci arrivi!).

    1. … guarda …

      io al momento ne ho 2 … (presto per questo mi arresteranno)
      l’ho rifatta nuova perchè era da due mesi che non la trovavo …
      e pensavo che me la avessero rubata (vedi denuncia ai carabienieri 🙂 )…
      e mia mamma me l’ha ritrovata due giorni fa … dispersa tra i documenti della Punto…

      nel caso… ti presto una delle mie 🙂

  2. basta aggiungere un pò di riccioli con un pennarello indelebile e…chi se ne accorge!!!
    (siamo i geni della truffa!)

  3. Un anno fa persi la carta diidentità a Volterra, 11 mesi fa mi chiama il comune di San Vincenzo asserendo di aver trovato la mi carta d’identità..tralasciando il mistero tramite cui la mia carta d’identità abbia volato (?) per chilometri e chilometri.. con stupore ed entusiasmo accolsi la loro proposta di inviarmela a casa..un’anno dopo non se ne hanno più notizie..sorge il sospetto che il comune di san vincenzo accolga e ricetti carte d’identità da tutta italia per legalizzare immigrati..
    è passato un anno, prima o poi la vita risponderà..

    1. pensavo…

      un copia-incolla che mi farà far successo:

      … il nuovo racconto surreale di Simone Sacchini: “Un anno fa persi la carta diidentità a Volterra, 11 mesi fa mi chiama il comune di San Vincenzo asserendo di aver trovato la mi carta d’identità..tralasciando il mistero tramite cui la mia carta d’identità abbia volato (?) per chilometri e chilometri.. con stupore ed entusiasmo accolsi la loro proposta di inviarmela a casa..un’anno dopo non se ne hanno più notizie..sorge il sospetto che il comune di san vincenzo accolga e ricetti carte d’identità da tutta italia per legalizzare immigrati..
      è passato un anno, prima o poi la vita risponderà.. di Simone sacchini

      Le case editrici offriranno al rialzo.
      Domani mi “licenzio” dal tirocinio!
      PS: se non rivendichi la paternità del testo, smezziamo gli introiti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *