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Racconto drammatico: “Il mostro di Colleverdi” (puntata 7 di 10)

paparazziDopo il funerale passa una settimana di reclusione. In casa. Autoreclusione. Non può uscire, non può affacciarsi ad una finestra, se non vuole che le immagini “il mostro di Colleverdi che si affaccia alla finestra” finiscano su tutti i tg, su tutti i giornali, su tutte le riviste da parrucchiera.
Il mostro di Colleverdi che si affaccia alla finestra.
Sì.
La gente smania anche per questo.

Dopo il funerale passa una settimana di reclusione. In casa. Autoreclusione.

Il settimo giorno si fa forza.
Vuole andare al cimitero.
Dal figlio.
Da suo figlio.
Suo figlio.
Morto.
Ammazzato.

Tutti pensano che sia stato lui.
Tutti sanno che è stato lui.

Vuole andare al cimitero.
Scende il garage. Prende l’auto.
Aveva pensato a come evitare la folla.
Ci aveva pensato.
Non può.
Semplicemente. Non può.
Allora non rimane che affrontarla.

Esce con la macchina. Non riesce a farsi largo. Assalito dai microfoni. Dalle telecamere. Che sbattono contro i finestrini della sua auto.
Lui dietro ai finestrini. Dietro agli occhiali da sole. Avanza pian piano.
Dietro gli occhiali da sole. L’esperto dice che è per non svelare le sue emozioni.
In camicia bianca. L’esperto dice che è per trasmettere l’idea di innocenza.

Dopo qualche minuto riesce a farsi largo. È in strada. Se ne va.
I giornalisti inforcano telecamere e motorini. All’inseguimento. Lo seguono fino al cimitero. Lo seguono fino alla tomba di suo figlio.
Suo figlio.
Morto.
Ammazzato.

Tornando alla macchina, un altro scatto d’ira.
Il secondo.
Un uomo dall’indole indiscutibilmente violenta, commentano gli esperti.
Afferra uno dei microfoni che gli sventolano sotto al naso. Contro il naso.
Lo afferra.
Lo getta a terra.
Lo calpesta.
Metodico.
Così.
Senza dire niente.
Né un’offesa. Niente. Né un’imprecazione.
Niente.
Poi sembra puntare contro un cameraman.
Poi punta contro un cameraman.
Poi ci ripensa.

Risale in macchina.
Non dopo aver constatato che, mentre lui era a pregare sulla tomba del figlio, qualcuno gli ha rigato la fiancata. Gli ha scritto “mostro” a caratteri cubitali sulla fiancata. Gli ha scritto “mostro” a caratteri cubitali sulla fiancata e gli ha spaccato un finestrino.
Sale in auto. Torna a casa.

… continua…

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