Copertina di "Rayuela. Il gioco del mondo" di Julio Cortazar

Rubrica mensile “Dritte storte”: “Rayuela. Il gioco del mondo” di Julio Cortázar

Copertina di "Rayuela. Il gioco del mondo" di Julio CortazarCome prima cosa dovete sapere che c’è una ragazza supercarinissima. Ha i capelli castani. Secondo lei rossi (ma solo secondo lei). Un bel visino. Mi piace come parla. Mi piacciono le sue tette.
Come seconda cosa dovete sapere che non è un personaggio del libro di Cortázar.
Detto questo, possiamo iniziare.

Chi è Julio Cortázar?

Fino ad un mese fa neanche lo avevo mai sentito nominare. Ma avrei optato per una risposta tipo “un ciclista spagnolo” o “un dittatore cileno”. Col dubbio che potesse però trattarsi di un pornodivo basco.
Poi è successa una cosa: ci ho provato con la ragazza supercarinissima di cui vi parlavo. Sì, quella castana che si crede rossa. Sì, ovvio, senza risultato alcuno …c’era forse bisogno di precisarlo?! Lo nominava ogni tre secondi. Neanche fosse un intercalare. Una cosa tipo: tutto bene grazie / juliocortázar / no stasera non mi va di uscire con te / juliocortázar / no neanche domani / juliocortázar / no nemmeno la prossima settimana / juliocortázar / mi piacciono le donne / juliocortázar / no non ti eccitare era soltanto un modo gentile per dirti che non voglio uscire con te / juliocortázar. Insomma, è andata grosso modo così. Sì. Malissimo. Fatto sta che, a forza di sentirmelo nominare, mi è venuta alla mente una domanda che non indovinereste mai. Fidatevi! Mai. Mai e poi mai. La domanda che mi è venuta alla mente è: “ma chi minchia è questo juliocortázar???”
Mi sono un attimo informato: beh, potevo tranquillamente non sapere chi fosse, no? In fondo era soltanto …uno degli scrittori sudamericani più importanti DI SEMPRE!!! O_o
Ne ho quindi approfittato per ricontattare la ragazza supercarinissima. Risultato: un titolo, “Rayuela. Il gioco del mondo”, e un più che preventivabile reiterato quanto inamovibile due di picche.

Ovviamente lo ho letto sperando ardentemente che alla fine avrei potuto dirle “guarda, che non è granché”. Giusto per darmi un tono. Della serie ‘non sapevo chi minchia fosse Cortázar, ma stavo bene anche prima’. Un po’ la reazione che ho sempre avuto con tutti i miei professori di storia medievale. Solo che il piano mi è saltato che ancora non avevo iniziato la prima pagina del romanzo. Prima del romanzo Julio Cortázar spiega che è possibile leggere il libro in due modi. Capite? In due modi! Con due ordini di lettura diversi. E fornisce la mappa da seguire. Come si fa a non amare un libro così, anche prima di iniziare a leggerlo e sapere di cosa tratta? Il piano è definitivamente colato a picco col passare delle pagine. Un libro troppo bello! Scritto divinamente. Toccante. Appassionante. Geniale. Sudamericano. È diventato uno dei miei libri preferiti. Ma non ditelo a quella ragazza supercarina! Si darebbe delle grandissime arie! Mi raccomando,èh! Non datele questa soddisfazione! E, se la vedete …spiegatele anche voi che non ha i capelli rossi!!!

Una citazione tratta dal libro: “Per arrivare al Cielo servono solo un sassolino e la punta di una scarpa

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