copertina de "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry

Rubrica mensile “Dritte storte”: “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry

copertina de "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-ExupéryEntri in una libreria.
Ventimila leghe sotto i mari.
Ventimila libri sugli scaffali.
Tre commesse. Una è carina.
Non sai cosa scegliere.
A parte la commessa. Tra le commesse scegli quella carina.

Ma tra i libri? Come scegliere?
Ce ne sono di belli. Ce ne sono di meno belli. Ce ne sono di più belli. Ce ne sono di bellissimi.
Come scegliere?
Sicuramente non puoi prenderli tutti.
Sicuramente non puoi leggerli tutti.
Nemmeno vorresti.
Al massimo, preso da voglia orgiastica, potresti pensare di prendere tutte e tre le commesse. Ma te l’ho detto: due non sono tanto carine.

Ma torniamo ai libri.
Come scegliere?
Sono tutti un po’ uguali. Copertina. Nome dell’autore. Titolo. Nome dell’editore. Pagine. Pagine. Pagine. Sono tutti un po’ uguali.
Come scegliere?

Il fatto è che non è che sei tu che scegliscegli.
Il fatto è che un po’ sei tu che scegli il libro.
Ma un po’ è il libro che sceglie te.
E un po’ è il destino, il caso, la fortuna, il fato, la fata.
E finisce che … uno di quei libri ti addomestica.

Devi avere un po’ di fortuna.
Devi avere un bel po’ di fortuna.
Quello sì.
Devi fermarti con gli occhi sul libro giusto.
Deve essere un libro giusto per te.
Devi avere un bel po’ di fortuna.
Deve essere un libro giusto per te.

Ma soprattutto devi metterci un po’ di te.
Devi metterci un bel po’ di te.

È questo forse che fa la differenza.
È questo forse che fa la differenza tra “dei bei libri” e “i tuoi libri preferiti”.
È questo. Non è solo il libro. Sei tu.
Ci sono tanti bei libri che non sono i tuoi libri preferiti.
Probabilmente ci sono tanti bei libri più belli dei tuoi libri preferiti.
Ma.
Ma non li cambieresti mai e poi mai con i tuoi libri preferiti. Mai.

Beh, posso dire che “Il piccolo principe” mi ha addomesticato.
Posso dire che “Il piccolo principe” è uno dei miei libri preferiti. Mi ha addomesticato.
Non so se i libri insegnino qualcosa.
Non so.
Forse sì. Forse no.
Non so se “Il piccolo principe” insegni qualcosa.
Non so.
Forse sì. Forse no.

Ma una cosa la so. So che ci ho trovato una rappresentazione dell’amore e soprattutto dell’amicizia che ho fatto mia.
Non so se ce ne siano di migliori, di più belle, di più profonde, di più articolate.
Forse sì. Forse no. Quasi sicuramente sì. Ma non importa.
L’ho fatta mia.
Quando penso a un amico, quando penso a un amico che mi manca, quando penso a un amico che è lontano, io penso a “Il piccolo principe”.
Ci trovo tutto il bello e tutto il brutto dell’essere lontani.
Dell’essere lontani ma vicini.
Dell’essere amici.
Dell’essere addomesticati.

Quando vado a letto, lo vedo là sul mio comodino.
Questo libricino mingherlino. Timido. Che si nasconde dietro ai libri seriosi che troneggiano il petto in fuori e la voce impostata, dall’alto delle loro 400 pagine, del loro essere romanzi per adulti.
Questo libricino all’apparenza insignificante. All’apparenza per bambini. All’apparenza come tanti.

Quando vado a letto, lo vedo là sul comodino.
Non avrei mai pensato che un giorno ci sarebbe stato. Proprio lui.
E invece c’è.

Quando vado a letto, lo vedo là sul mio comodino.
Lo vedo là sul mio comodino che non è un comodino.
Lo vedo là.
E penso al Piccolo Principe. Al pilota. Alla volpe. Al colore del grano. Alle stelle. Ai sonagli. Alle carrucole arrugginite dei pozzi.
E penso che quello è più di un libro.
È il mio colore del grano. Sono le mie stelle. Sono i miei sonagli. Sono le mie carrucole arrugginite. Sono quell’amico lontano.
E mi spunta un sorriso. E mi spunta una lacrimuccia. E mi spunta un sorriso.

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8 commenti su “Rubrica mensile “Dritte storte”: “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry”

  1. Consigliare di leggere “Il piccolo Principe è un po’ come mettersi all’angolo di una strada con un cartello “regalasi abbracci” attaccato al collo. E’ scontato che tutti si fermano, alcuni proseguono ridendo e dandoti dell’idiota… altri invece rimangono e si beccano l’abbraccio, scoprendo una cosa all’apparenza inaspettata ma alla fine molto gradita.

    “L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore”

    ps- la cosa del “regalasi abbracci” mi è capitata veramente… 🙂
    pps- totale volte che ho letto Il piccolo Principe: un milione
    totale volte che ho pianto leggendo il Piccolo Principe: un milione

      1. eh ci devo avè provato con tutte quelle sotto i 30 ormai mi sa.. ahhah
        ovviamente il provato va letto come un insuccesso..

          1. l’importante è lottare! 🙂
            è tornare sempre a casa con la coscienza pulita! ahah
            non puoi tornare a casa e pensare ‘con lei non ci ho provato’!!! 🙂

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